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L'ortodonzia con Corticotomia

L’Ortodonzia con Corticotomia prevede un piccolo intervento chirurgico di mobilizzazione dell’osso che permette di accorciare notevolmente i tempi ortodontici e di correggere leggere discrepanze scheletriche.

La corticotomia viene praticata ambulatoriamente, l’intervento dura circa un paio d’ore e prevede l’utilizzo solo dell’anestesia locale.

L’ortodonzia pre-protesica

interessa gruppi di denti che vanno poi ad essere ricoperti da corone o affiancati da impianti. In genere interessa solo gruppi di denti e si può avvalere di minimplants.

I miniplants sono delle piccole viti che servono come appoggio o ancoraggio al movimento ortodontico.

L’ortodonzia pre-chirurgica

L’ortodonzia pre-chirurgica rappresenta una soluzione per gravi malocclusioni scheletriche, che richiedono un intervento di chirurgia ortognatica. Questo approccio mira a posizionare i denti con angolazioni e inclinazioni ideali, preparando così il terreno per gli interventi chirurgici successivi.

Durante il trattamento, l’occlusione, ovvero il rapporto tra i denti delle due arcate, viene utilizzata come punto di riferimento per spostare le ossa in modo appropriato. Questa metodologia permette di ottenere risultati ottimali sia dal punto di vista estetico che funzionale, garantendo una corretta allineamento dentale e una migliore armonia facciale.

L’ortodonzia low fiction o self-ligating

L’ortodonzia low fiction o self-ligating è un’ortodonzia che prevede l’utilizzo di un’apparecchiatura fissa con poca frizione, con attacchi autoleganti che permette di ridurre le attivazioni dell’apparecchio e il numero degli appuntamenti.

E’ la nuova ortodonzia fissa.  Prevede l’utilizzo di attacchi auto leganti a bassa frizione e fili che applicano forze molto leggere.

Gli attacchi non vengono più stretti e bloccati sul filo ma la bassa frizione che si crea tra dente e attacco permette ai denti di scivolare spostandosi in maniera molto più veloce e più naturale.

I fili sono fili elastici con memoria ad alta tecnologia che producono forze lievi e gentili per i denti e per i tessuti. Il sistema è così innovativo che fa si che siano necessarie meno attivazioni e cambi di filo riducendo così notevolmente la durata del trattamento ortodontico.

L’ortodonzia linguale

L’ortodonzia linguale rappresenta una modalità sofisticata di trattamento ortodontico che fa uso di attacchi posizionati sul lato interno dei denti, rendendo praticamente invisibile l’apparecchio ortodontico dall’esterno.

Questa metodologia offre una soluzione discreta e esteticamente gradevole per correggere la posizione dei denti e migliorare l’allineamento del sorriso. È particolarmente indicata per coloro che desiderano mantenere la propria immagine senza l’intrusione visiva di un apparecchio convenzionale.

Grazie alla sua natura invisibile, l’ortodonzia linguale consente ai pazienti di affrontare il trattamento con fiducia e senza preoccupazioni riguardo all’aspetto estetico durante il percorso ortodontico.

Con l’ortodonzia linguale, è possibile ottenere risultati sorprendenti e duraturi, garantendo un sorriso bello e armonioso senza compromettere l’estetica del viso.

L’Ortodonzia Intercettiva

L’Ortodonzia Intercettiva è quella terapia che viene fatta dai 4 ai 10 anni quando la dentatura non è ancora definitiva, ma già sono evidenti malocclusioni e dismorfosi scheletriche.

Le mal occlusioni possono avere origine genetica ereditaria o sono causate dalle abitudini viziate come uso prolungato del ciuccio, deglutizione infantile (con interposizione della lingua tra i denti), succhiamento del dito.

Le abitudini viziate in genere vengono perse in maniera spontanea dal paziente durante la crescita, ma se persistono dopo l’eruzione degli incisivi permanenti, è necessario intervenire. Uno degli apparecchi più efficaci per il succhiamento del dito o la deglutizione atipica è la griglia, un apparecchio cementato con due anellini nel palato che fa immediatamente cessare il vizio.

E’ quindi molto importante che il bambino venga fatto visitare dallo specialista sin dalla più tenera età. Durante la fase di dentizione decidua o mista è molto importante controllare la salute dei dentini: la perdita precoce dei denti da latte dovuta a carie o la presenza di ascessi aumenta la probabilità che occorrano poi problemi alla dentatura permanente.

mantenitori di spazio e l’arco linguale vengono usati per ovviare alla perdita precoce di un dente da latte e nei casi di affollamento grave. L’arco linguale permette che la lunghezza dell’arcata venga mantenuta durante la permuta dei denti e consente inoltre il “recupero” dello spazio dei molarini da latte consentendo ai denti permanenti di allinearsi e spesso evitando le estrazioni dei denti permanenti.

Nel caso il paziente presenti il palato stretto con morso crociato posteriore, questo viene allargato con l’espansore rapido palatale, un apparecchio fisso cementato nel palato che in soli 7 mesi permette l’allargamento dell’arcata in maniera definitiva. Spesso insieme al palato stretto si verifica un iposviluppo del mascellare superiore, sino al morso inverso anteriore: in questi casi all’espansore si abbina la maschera di Delaire.

Nel caso il paziente in crescita abbia un’alterazione nello sviluppo delle ossa mascellari che non crescono in armonia, si può ricorrere alla terapia ortopedica funzionale. Questa utilizza degli apparecchi mobili rimovibili che agendo su entrambe le arcate e riequilibrando i rapporti tra guance, labbra e lingua modifica lo sviluppo delle ossa mascellari. Durante questo tipo di trattamento anche i denti passivamente si riposizionano in modo corretto.

Tutte le terapie intraprese nella fase intercettiva o prepuberale sono finalizzate alla risoluzione di problemi scheletrici che in una fase di crescita più avanzata difficilmente si possono correggere, talvolta però è necessario fare una seconda fase di trattamento ortodontico a crescita avanzata, quando sarà presente in bocca quasi tutta la dentatura permanente.

Questa fase riguarderà però solo i denti, che verranno disposti correttamente, ma non si potrà più intervenire sui rapporti scheletrici delle ossa mascellari in quanto la crescita sarà troppo avanzata.

Durante queste terapie è molto utile l’esame con la pedana baropodometrica per valutare il miglioramento della postura mano mano che la malocclusione viene risolta.

Patologie articolari

Le disfunzioni cranio cervico mandibolari sono dovute un’alterazione della fisiologia dell’articolazione temporo-mandibolare cioè l’articolazione tra mandibola e cranio. Possono essere dovute alla lassità dei legamenti, allo spostamento del menisco, alla lesione di quest’ultimo.

Le cause sono multiple ed spesso associate tra loro: malocclusioni, problemi posturali,bruxismo, stress, abitudini viziate (per esempio la gomma da masticare!)…

Il risultato è che si ha difficoltà ad aprire la bocca, rumori all’apertura, dolore e tensione che si irradia dalla testa alle spalle, mal di schiena, mal di testa al mattino, mal d’orecchi.

La terapia prevede in una prima fare l’uso di un bite terapeutico, che serve a mettere a riposo l’articolazione a rilassare i muscoli e allo stesso tempo a ricercare la giusta occlusione.

In un secondo momento, dopo la risoluzione dei sintomi, si può pensare ad una terapia ortodontica o implanto-protesica per migliorare stabilmente l’occlusione.

Contemporaneamente è di grande aiuto la terapia combinata con osteopata e fisioterapista.